An der Mündung des Etsch-Tals gelegen, einer strategischen, seit uralten Zeiten wichtigen Stelle, hat Bussolengo schon in der Kupfer- und Bronzezeit viele Völker vorbeiziehen sehen. Im Jahr 101 v.Chr. soll es auch das Gebiet von Bussolengo gewesen sein, in dem sich (im heutigen Ca’ di Capri) der letzte, legendäre Zusammenstoß zwischen Rom und den von Dänemark Richtung Süden gekommenen Kimbern zugetragen hat. Nach dem Jahr Tausend begann die Ortschaft zu wachsen und von der guten geografischen Lage zu profitieren: Sie liegt genau auf halber Strecke zwischen der Stadt und dem See, wird von den Bergen geschützt und bildet einen Verbindungspunkt zwischen Nordeuropa und der Poebene. Im 15. Jahrhundert ging das Gebiet in die Hand von Venedig über, das den Bau einer Burg anordnete, um die Warentransporte zu kontrollieren. Die Wirtschaft von Bussolengo erlebte in dieser Zeit einen weiteren Aufschwung und erreichte ein besseres Maß an Stabilität. Die hierfür wichtige Viehmesse wurde ins Leben gerufen. 1711 wurde die Gegend von einer Tierepidemie heimgesucht, aber diese endete am Tag des Heiligen Valentins, dem die Einwohner für immer dankbar sein werden. Der Heilige Valentin wurde zum Schutzpatron des Ortes und so findet in der Woche rund um seinen Ehrentag (14. Februar) jährlich das wichtigste Fest des Ortes statt. 1848 ereignete sich in der Nähe (Pastrengo) eine große Schlacht zwischen den Truppen Österreichs und denen von Vittorio Emanuele. 1866 erfolgte die Annexion ans Italienische Reich.
Situated at the end of the Adige valley in an extremely important strategic position since ancient times, Bussolengo is familiar with the passage of populations even in the Copper and Bronze Ages. In 101 B.C. it is thought that the territory of Bussolengo (in the area nowadays known as Ca’ di Capri) was the location of the last, epic battle between Rome and the Cimbri who came from Denmark. After the year 1000 B.C., the town continued to grow and benefit from its excellent geographical position; exactly halfway between Verona and Lake Garda sheltered by the mountains and a connecting point between North Europe and the Po valley. In the XV century, the territory passed into Venetian hands and the construction of a castle was ordered to control the traffic of goods. During this period, the economy of Bussolengo developed further with a greater range of goods and the important Cattle Market was instituted. An epidemic of foot-and-mouth disease swept through the animals in 1711 that finally ended on Saint Valentine’s Day and the inhabitants became devoted to him always. Saint Valentine became the Patron Saint of the city and the annual grand fair of the city is held during the week of the festival day (14th February). An important battle was fought near the town of Pastrengo in 1848, between the Austrian troops and the troops of Victor Emanuel. In 1866 the city became annexed to the Kingdom of Italy.
Situato allo sbocco della Valle dell’Adige, in una posizione strategica di estrema importanza sin dall’antichità, Bussolengo ha conosciuto il passaggio di popolazioni già nelle Età del Rame e del Bronzo. Dopo il ritrovamento di reperti in bronzo con iscrizioni in “alfabeto di Bolzano”, si suppone che, oltre a Euganei e Veneti, anche i Reti abbiano transitato nel territorio, con ogni probabilità conosciuto anche dai Celti. L’origine del nome risalirebbe all’epoca romana: “Buxumlongum”, secondo la tradizione, significava, per l’Impero, un territorio allungato sul corso del fiume, ricco di alberi di bosso, ma si tratta di una delle ipotesi ancora in discussione. Secondo altre fonti il toponimo è nato con la discesa nell’attuale Veneto di popolazioni germaniche, che avrebbero chiamato il territorio “Gussinlingus”, dal nome personale longobardo Gauzilo. Una vecchia ipotesi vuole che sia stato proprio il territorio bussolenghese (nell’odierna  Ca’ di Capri) il teatro dell’ultimo, epico scontro fra Roma e i Cimbri scesi dalla Danimarca. Nel 101 a. C., invasa dagli Unni, la cittadina conosce anche il sanguinoso passaggio di Franchi e Ungheri. Proprio in seguito all’invasione di questi ultimi, Re Berengario avrebbe fatto costruire, nell’899, un castello che dominava l’Adige, nel punto dove ora sorge l’ospedale Orlandi. Di un castello si parla anche nel 953 d.C., quando Bussolengo era sotto l’influenza germanica, e in epoche successive, contribuendo così alla nascita di un’altra affascinante leggenda che sembra volere per sempre rimanere avvolta nel mistero. Dopo il Mille, il paese continua a crescere e a beneficiare dell’ottima posizione geografica: esattamente a metà strada fra la città e il lago, riparato dalle montagne e punto di collegamento fra il Nordeuropa e la pianura padana. Diventa possedimento degli Scaligeri e dei Visconti, questi ultimi includono il paese nella Fondazione della Gardesana. Nel XV secolo la breve dominazione carrarese, poi il territorio passa a Venezia, che ordina la costruzione di una roccaforte per controllare i traffici di merci. L’economia bussolenghese conosce in questo periodo un ulteriore sviluppo, la viabilità è notevolmente migliorata e viene istituita l’importante Fiera del Bestiame. Nel 1630 Bussolengo conosce il suo periodo più buio in seguito al saccheggio dei Lanzichenecchi si diffonde la peste; la popolazione da 1827 abitanti scende a 827. Gli unici ad avere libertà di muoversi sono dei medici protetti da tuniche, guanti e maschere di cuoio, e si racconta che l’intero paese venne chiuso da cancelli, conservati in vicolo Santa Marta fino al XIX secolo. Risale al 1711 il fatto più celebre del paese, si parla ancora di un’epidemia ma questa volta, come per una sorta di rivincita, tutto si risolve con esiti positivi: i capi di bestiame rischiano di essere colpiti da una malattia che, importata dalla Dalmazia, imperversava nel circondario da due anni. Le stalle di Bussolengo rimangono indenni e l’epidemia ha termine il giorno di San Valentino, al quale gli abitanti saranno per sempre devoti. San Valentino diventa il santo patrono del paese e la settimana a ridosso di tale festività (14 febbraio) viene svolta l’annuale grande fiera del paese. La metà del secolo registra tuttavia una forte decadenza e l’economia bussolenghese riesce a riprendersi solo quando i mantovani decidono di sfruttare il lago come via di comunicazione per il Tirolo. Nel 1797 le sorti di Bussolengo sono strettamente legate al crollo della millenaria Repubblica di Venezia, invasa dai napoleonici. Segue la breve dominazione francese (nel 1801 la pace di Luneville taglia in due il territorio veronese, Bussolengo appartiene alla Repubblica Cisalpina, la vicina Pescantina è austriaca), poi il governo degli Asburgo. Un’importante battaglia si svolge nei pressi del paese nel 1848 (Battaglia di Pastrengo), fra le truppe austriache e quelle di Vittorio Emanuele. Nel 1866, l’annessione al Regno d’Italia.
     H O M E          C E N N I   S TO R I C I          I T I N E R A R I O   S T O R I C O   A R T I S T I C O          I N F O   P O I N T